Archinstall, lo script da riga di comando per l'installazione, azzarderei nel dire che ora è persino più semplice e personalizzabile di un installer grafico come Calamares.
La possibilità di installare un sistema "base" è tanta roba.
Con un ciclo di rilascio rolling release decidete voi quando aggiornare, un comando (sudo pacman -Syu per la cronaca) e fine.
Non c´è la necessita di fare delle installazioni pulite (ma ogni tanto ci vuole) e non esistono delle vere e proprie versioni della distro, cambia solo la iso, aggiornata mensilmente.
Resta consigliabile installare pacchetti solo dai repository ufficiali, ma la comodità di aur è innegabile.
Tutto il software di cui avete bisogno senza a ricorrere a schifezze varie che appesantiscono il sistema.
Compilare non è così semplice altrove.
Ancora una volta Arch vi semplifica la vita.
Chrotto facilitato. Semplificando molto: prendere il controllo di un installazione che risiede in un altro disco o partizione.
Sulle altre distro ci vogliono accorgimenti particolari e comandi aggiuntivi.
Arch non è una vera e propria distro minimale, ma la sua filosofia si avvicina ad un approccio di questo tipo.
Le configurazioni principali sono lasciate all'utente, che deve seguire procedure standard altamente istruttive per ottenere il controllo del sistema operativo.
Una miniera di informazioni utili (generalmente semplici da applicare) che si fanno apprezzare anche sulle altre distro. Chiamare ArchWiki documentazione è riduttivo.
Arch è solo per smanettoni? Allora non avete provato Gentoo!