Ode al terminale

28/12/22 | ~ 2 minuti

"Passare a Linux senza usare il terminale", "Il terminale è roba da smanettoni", "Si stava meglio quando si stava peggio"...

Il terminale è un software che si occupa di interagire con la shell attraverso la riga di comando, niente di più.
La shell (generalmente Bash o Zsh, ma si tratta di un componente personalizzabile) interpreterà invece i comandi digitati dagli utenti.

Perchè usare un terminale invece di un'interfaccia grafica? Perchè, tranne in alcuni casi (sarà difficile che riusciate a fare modellazione 3D o montaggio video da riga di comando) un software grafico è un mero strumento che traduce i click in comandi, a volte persino in maniera meno efficiente rispetto alla digitazione diretta.

Pro

  1. Leggerezza nell'esecuzione
  2. Possibilità di automazione
  3. Più efficienza in alcuni task
  4. È pressoché "universale"
  5. È uno strumento "didattico"

Contro

  1. Curva di apprendimento meno rapida
  2. Dopo anni di finestre e scrolling selvaggio vi sentirete pazzi (e soprattutto vi considereranno tali) a tornare "al DOS"
  3. Non tutto si può fare da terminale; probabilmente invece troverete un'applicazione grafica per ogni evenienza
  4. Occorre avere un minimo di dimestichezza con l'inglese
  5. È necessario cambiare abitudini ed imparare nuovi concetti

Cliccare o tappare uno schermo è più facile che digitare astrusi comandi preceduti da strani simboli, ci sta. Ma una volta acquisita un minimo di dimestichezza, le cose cambiano.

Vi piacerebbe accedere ad impostazioni di sistema di cui molti ignorano anche solo l'esistenza?
Siete stufi di avere la pappa pronta e volete riprendere il controllo di quello che accade nel computer?
Avete voglia e tempo di sperimentare ed apprendere nozioni utili a livello informatico generale?

No? Ok, ma date comunque una chance al terminale. Forse un giorno vi conquisterà e inizierete a saggiarne le potenzialità. O anche no.

E poi, volete mettere uscire da Vim?